Qualche mese fa, l’Istat ha presentato l’ottava edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile che, di anno in anno, segue le profonde trasformazioni che caratterizzano la società italiana.

Nel dominio dedicato alla sicurezza emergono dati significativi, che mostrano una generale tendenza al miglioramento, accentuata nel 2020 a seguito delle limitazioni imposte dalla pandemia. Nel 2020 si è infatti innalzata al 61,6% la quota di persone che si dichiarano molto o abbastanza sicure quando camminano al buio da sole nella zona in cui vivono, ed è scesa al 7,3% la quota di popolazione che dichiara di aver visto, nella zona in cui abita, persone che si drogano o spacciano droga, prostitute in cerca di clienti o atti di vandalismo contro il bene pubblico.

In forte riduzione anche i reati, soprattutto quelli predatori, come conseguenza diretta delle limitazioni agli spostamenti imposte dall’emergenza sanitaria. Nel primo semestre 2020 diminuisce sia il numero dei furti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che quello delle rapine. Al contrario, i delitti informatici hanno registrato un aumento del 24% così come, nella misura dell’1,9%, le truffe e le frodi informatiche.

Durante i primi sei mesi del 2020 gli omicidi hanno registrato un calo del 18,6% rispetto allo stesso periodo del 2019: 131 contro 161. Tuttavia, questa diminuzione ha riguardato solo le vittime di sesso maschile, in calo del 31,4%, mentre le vittime di sesso femminile hanno registrato l’aumento del 5,4%.

Tra i dati, più che confortanti, i due unici in avanzata sono quelli relativi a cybercrimine e femminicidi, segno che la pandemia, in generale, rallenta le pulsioni criminali, ma senza risparmiare computer e donne, ma la domanda è:

“Cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi mesi?

Cercando di utilizzare i dati in nostro possesso e considerando dei possibili scenari le nostre valutazioni sono le seguenti:

  • Proseguimento di un trend similare con un mantenimento contenuto dei furti domestici. Attenzione però: se prima i criminali attendevano che la casa o l’azienda fosse disabitata, in questi ultimi mesi segnaliamo che la tendenza è quella di colpire anche in pieno giorno, approfittando di porte aperte o varchi non presidiati.
  • Aumento della criminalità organizzata, mercato nero, usura fiscale.
  • Aumento durante le riaperture, quindi in assenza di lockdown, di piccoli reati legati a scippi, furto di macchine, danni ad attrezzature, atti vandalici in genere.
  • Aumento dei furti legati ai settori farmaceutici, con maggiore attenzione alle farmacie e alla catena di stoccaggio e distribuzione dei vaccini.

Soprattutto per quanto riguarda il settore farmaceutico, come riporta la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera (SIFO), il rischio di furti e danneggiamenti alla proprietà potrebbe aumentare in previsione dell’arrivo e dello stoccaggio del vaccino anti-Covid. Il rischio di furti e rapine lungo la filiera, si ipotizza, sarà molto alto e solo un sistema organizzato e ben strutturato riuscirà a evitare la crisi dell’intero sistema.

L’unico modo per evitare che la filiera venga presa d’assalto è l’utilizzo e l’installazione di:

  • sistemi antintrusione di qualità collegati a
  • sistemi di videosorveglianza presidiati tramite
  • sistemi di controllo accessi con credenziali differenti in base al livello di sicurezza stabilito e tramite
  • sistemi di supervisione degli apparati tecnologici in grado di colloquiare, in maniera immediata, con control room, centrali operative o figure responsabili. Per saperne di più sui sistemi di vigilanza privata clicca qui

Supervisione, controllo anche a distanza e velocità di intervento sono i fattori chiave.

Di fondamentale importanza è anche il mantenimento dei controlli obbligatori a norma di legge, soprattutto per gli impianti soggetti a manutenzione obbligatoria per la prevenzione incendio.
La parola d’ordine deve essere proteggere il frutto del lavoro di imprenditori ed aziende: un impianto non manutenuto potrebbe diventare un impianto ipoteticamente non funzionante. Se il COVID-19 ha bloccato la maggior parte delle attività, il controllo del corretto funzionamento degli impianti dovrebbe essere garantito. Per ripartire a pieno regime non appena possibile è necessario garantire la protezione della struttura sia dagli atti vandalici che dai possibili incendi.

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