Nell’era della digitalizzazione, la vita e l’operatività delle organizzazioni sono sempre più legate a un patrimonio informativo e di know how dematerializzato e affidato a supporti soggetti a guasti e rapido degrado. Per tale motivo, diventa cruciale pianificare processi e ricorrere a soluzioni in grado di prevedere la problematica e porre rimedio agli attacchi o agli eventi disastrosi che danneggiano o distruggono i supporti di raccolta dei dati aziendali.

Due termini sono particolarmente legati a quest’aspetto: Business Continuity e Disaster Recovery. Dopo aver visto qual è la definizione di Business Continuity e di Disaster Recovery, approfondiamo la conoscenza di questi due concetti, analizzandone la differenza. In cosa si distinguono la Business Continuity e il Disaster Recovery?

Per facilitare l’individuazione delle differenze e delle specificità dei due concetti, riportiamo una breve descrizione delle relative strategie:

Piano di Business Continuity: processi e procedure nell’ambito di un’organizzazione volte ad assicurare l’operatività delle funzioni base durante e a seguito di un evento disastroso.

Piano di Disaster Recovery: parte del processo di Business Continuity che specifica, a livello tecnico, le precauzioni da prendere e le attività da svolgere per mettere al sicuro i dati e le funzioni aziendali da attacchi o eventi disastrosi.

Dalle definizioni alle differenze

Partendo dalle definizioni è facile capire quali sono le differenze tra i due concetti:

  • Business Continuity è la strategia più ampia che ha l’obiettivo di assicurare la “sopravvivenza” di tutte le funzioni essenziali dell’organizzazione;
  • Disaster Recovery è la strategia che ha come obiettivo la salvaguardia di funzioni specifiche dell’organizzazione ed è parte di un piano di Business Continuity.

 

Carmelo Scicolone

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