L’arresto è una prerogativa delle Forze dell’Ordine ma in molti casi anche i cittadini possono intervenire
Innanzitutto occorre definire ciò che giuridicamente significa il termine “arresto”.
Con arresto si intende una temporanea privazione della libertà personale che la Polizia Giudiziaria dispone a carico di “chi viene colto nell’atto di commettere il reato” (flagranza propria) o di “chi, subito dopo il reato, è inseguito dalla polizia giudiziaria, dalla persona offesa o da altre persone ovvero è sorpreso con cose o tracce dalle quali appaia che egli abbia commesso il reato immediatamente prima” (flagranza impropria) (art. 382 c.p.p.). Il tutto con la finalità di impedire che il reato venga portato a conseguenze ulteriori ed assicurare l’autore alla giustizia.
Arresto da parte dei cittadini, quando è ammesso
Come detto sopra, in alcuni casi anche il privato può procedere all’arresto (arresto facoltativo del privato – art. 383 c.p.p.). Essi sono quando l’arresto è obbligatorio e si versi in flagranza di un reato perseguibile d’ufficio. Chi vi procede “deve senza ritardo consegnare l’arrestato e le cose costituenti il corpo del reato alla polizia giudiziaria la quale redige il verbale della consegna e ne rilascia copia”. La legge infatti ammette la possibilità per il cittadino di arrestare un criminale in flagranza in tutti quei casi in cui è previsto un obbligo di arresto anche per le Forze dell’Ordine, casi di particolare gravità in cui il cittadino può concorrere a partecipare alla sicurezza pubblica. Li abbiamo elencati
Delitti contro personalità dello Stato o di violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti;
Delitti contro l’incolumità pubblica per i quali è stabilita la pena della reclusione dai tre anni a dieci anni
Riduzione in schiavitù, delitto di prostituzione minorile, pornografia minorile e delitto di iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile
Violenza sessuale;
Rapina e estorsione;
Fabbricazione, messa in vendita, cessione, detenzione e porto illegale di armi da guerra o tipo guerra o parti di esse;
Terrorismo o promozione, costituzione, direzione e organizzazione di associazioni segrete o di tipo mafioso;
Delitti di maltrattamenti contro familiari e conviventi e di stalking;
Delitto di omicidio colposo stradale.
Furto e rapina: attenzione alle differenze
Furto e rapina spesso vengono confusi, eppure non rispondono alla stessa configurazione penale. Il furto è relativo a cose fisiche, senza alcuna violenza o minaccia nei confronti delle persone, la rapina è condita con violenza (fisica o psicologica) nei confronti di individui.
La rapina è un reato dunque ben più grave, oltre che più pericoloso, e giustifica l’arresto da parte di un cittadino.
Il nostro consiglio? Evitare di fare i Rambo…
In ogni caso è sempre meglio non trovarsi mai di fronte a nessuno degli scenari sopra elencati. Gli esperti e le Forze dell’Ordine consigliano sempre di investire nella prevenzione, pratiche di sicurezza che possono risparmiarci situazioni sgradevoli. Se è vero che il cittadino può concorrere alla pubblica sicurezza, è altresì doveroso ricordare che FFOO o Guardie Giurate sono addestrate a gestire situazioni di rischio per se stessi e per chi, suo malgrado, si trova nel perimetro d’azione.
Furti e rapine possono essere prevenuti con le tecnologie di sicurezza (impianti antintrusione, videosorveglianza, Personal Security System ecc) che offrono gli Istituti di vigilanza. Esse il più delle volte scoraggiano i malviventi e, soprattutto, costano meno, in termini economici e psicologici, di qualsiasi intervento improvvisato, il cui esito potrebbe essere disastroso.