Iniziamo col dire che l’investigatore privato nel compimento delle proprie attività d’indagine deve sempre e comunque rispettare la legge, ci sono 5 cose che assolutamente non può fare.
In particolare, l’investigatore privato non può:
- Mettere sotto controllo il telefono di una persona. Infatti, si tratta di un’intrusione nella sfera privata del soggetto controllato. Allo stesso modo, non può accedere ai dati di telefonia (ad esempio, all’intestazione dell’utenza telefonica), richiedere i tabulati, conoscere il contenuto degli sms ricevuti ed inviati, spiare le chat private di applicazioni come WhatsApp o Telegram;
- Effettuare intercettazioni ambientali e telefoniche, nella specie quelle che avvengono tra altre persone oppure relative a conversazioni tra persone non presenti;
- Introdursi in luoghi privati senza permesso;
- Cercare di ottenere informazioni relative ai conti correnti bancari e/o postali di una persona fisica o giuridica, al di fuori dei casi previsti dalla legge;
- Effettuare riprese audio/video all’interno di una dimora privata senza consenso.
Tali condotte sono punite in modo assai severo dalla legge, integrando gli estremi di reato. Spetta solo agli organi inquirenti e previa autorizzazione del magistrato competente, effettuare intercettazioni, utilizzando gli strumenti a disposizione dell’autorità/polizia giudiziaria.
I dati e gli elementi raccolti dall’ Agenzia Investigativa durante le sue indagini possono essere utilizzati come mezzi di prova, sia in sede civile sia in sede penale, purché acquisiti nel rispetto della legge.