Nell’ambito lavorativo la Guardia del Corpo si trova spesso a fare i conti con la riservatezza, ossia si dovrà essere fedeli al cliente fino in fondo. In altre parole, essere fedeli può e “DEVE” andare in contrapposizione con l’integrità personale.

Naturalmente, nel caso in cui si verifica un “incidente lavorativo” per il quale si dovrà interloquire con le forze dell’ordine è necessario essere sempre onesti, in caso non si riesce a rispondere alle domande di quest’ultimi in modo veritiero, si potrebbe avviare un procedimento penale nei vostri confronti, così si rischia di perdere ogni possibilità futura di lavoro.

Mi riferisco soprattutto alla vita privata del cliente, lui o lei ha diritto alla riservatezza completa e assoluta. Ipotizza di fare la (CLICCA QUI) Guardia del Corpo ad un personaggio molto famoso e nel corso di una serata, ti chiede di portarlo a un indirizzo che sai appartenere a una giovane donna. Si torna a casa e la moglie improvvisamente ti chiede di aggiornarla su tutti i movimenti della giornata e ti fa una domanda diretta: “La scorsa notte, dove siete andati? L’hai visto con un’altra donna?”

Sicuramente andrete nel panico più assoluto, (sarebbe meglio trovarsi in un conflitto a fuoco), e la vostra risposta quale sarà?

Sarà quella che tutte le Guardie del Corpo professioniste al mondo conoscono a memoria: “Mi dispiace Signora ma questa è una domanda che dovrebbe fare a suo marito e non a me, io mi occupo della sua integrità fisica e di altro non sono tenuto ad occuparmi”.

Naturalmente il rischio conseguente sarà quello di aggiungere alla lista dei vostri nemici la Signora del cliente, ma se manterrete tale riservatezza e professionalità non ci sarà da preoccuparsi più di tanto.

Written by

Carmelo Scicolone

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