Seguire una persona di nascosto da questa non costituisce alcun illecito, a meno che il pedinamento non diventi persistente e/o molesto.
Per la precisione, un pedinamento insistente o invasivo può dar luogo a due crimini:
- al reato di molestia, che punisce con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a 516 euro chi, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo (pensa al pedinamento ossessivo);
- al reato di stalking, quando l’inseguimento sia in grado di ingenerare nella vittima un perdurante stato di ansia o di timore per l’incolumità propria o altrui, ovvero la costringa a cambiare le abitudini di vita (ad esempio, a non frequentare più certi luoghi per evitare l’appostamento del pedinatore).
Entro i limiti del buon senso, dunque, il pedinamento è legale.
Infine, vediamo cosa fare se ci si accorge di essere pedinati da qualcuno (sconosciuto o meno). Come già detto, il pedinamento di per sé non è reato. In altri termini, se incarichi qualcuno (ad esempio, un investigatore privato) di far seguire una persona non commetti alcuna condotta illecita, né la persona pedinata può denunciare il fatto. Ovviamente, il pedinamento deve essere fatto in modo da non arrecare disturbo o rappresentare un pericolo per l’incolumità.
Se, invece, qualcuno ti pedina in modo insistente al punto da causarti disturbo o comunque fastidio puoi denunciare il molestatore alla polizia o ai carabinieri in qualsiasi momento.
Ancora, se il pedinamento è fonte di turbamento, ansia, paura e ti costringe a cambiare abitudini di vita, allora hai 6 mesi di tempo per presentare una querela per stalking.
In entrambi i casi, l’autorità è tenuta ad avviare le indagini per raccogliere ogni elemento utile e valutare se sussistono gli estremi del reato. Se la denuncia-querela è fondata, si instaura un processo penale dove puoi costituirti parte civile e ottenere, in caso di condanna del colpevole, il risarcimento del danno.