E’ legittimo il pedinamento prolungato del lavoratore dipendente, nell’ambito dei controlli difensivi effettuati dal datore di lavoro. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con la sentenza 18 luglio 2017, n. 17723.
La questione riguardava il licenziamento, per giusta causa, di un dipendente di una compagnia assicurativa, con compiti di revisore, cioè di visita delle agenzie per verificare il rispetto delle politiche aziendali.
La Cassazione, e qui sta la parte più interessante della sentenza, ha dato torto al Tribunale che in prima istanza aveva ritenuto violativo della privacy del lavoratore i controlli investigativi effettuati, in quanto considerati invasivi ed insussistenti alcuni degli episodi contestati anche alla luce dell’istruttoria espletata. Al contrario, la Corte d’Appello, aveva ritenuto legittimo il controllo investigativo disposto dal datore di lavoro tenuto conto delle mansioni del dipendente che in gran parte della sua attività lavorativa era in viaggio per l’Italia per cui una ventina di giorni di pedinamento si rivelavano necessari. In esito ai pedinamenti, che erano diretti ad accertare eventuali illeciti, erano state raccolte anche informazioni sulla vita privata del lavoratore, ma questo solo perché il lavoratore stesso appariva in servizi avendo mancato l’inserimento di tre giorni di ferie nel sistema gestionale della compagnia e dal mancato rientro nella sede di provenienza da una trasferta. Eventuali altri aspetti di violazione della privacy potevano al più legittimare pretese di risarcimento del danno nei confronti dell’Agenzia investigativa.
Con la pronuncia di cui trattasi la Corte di Cassazione ha confermato il proprio orientamento in materia di esclusione dell’applicabilità degli artt. 3, 4 ed 8 dello Statuto dei Lavoratori con conseguente legittimità dei controlli sui dipendenti esercitati dal datore di lavoro al fine di tutelarsi da comportamenti illeciti del lavoratore. Ancora, la sentenza è valsa a chiarire la legittimità dell’attività di pedinamento portata avanti dall’agenzia investigativa per un periodo piuttosto prolungato, seppure ponendo tale decisione in stretta connessione con la tipologia di impiego svolta dal dipendente. In sostanza, non solo il pedinamento è legittimo, ma può protrarsi anche a lungo se le condizioni lo giustificano.