Wolkswagen, Mercedes, Audi. Le auto blu sono dappertutto nel centro di Roma. Se ci si avvicina, poi, ai palazzi del potere, è ancora più facile incontrare uomini vestiti di tutto punto, in giacca e cravatta, attrezzati con auricolari e radio-trasmittenti.
Sono le scorte che “proteggono” i nostri politici e uomini di potere, che dovrebbero proteggerli dalla criminalità organizzata e dal terrorismo. Ma andando a guardare più da vicino, molti di coloro che ne godono, non sanno neanche dell’esistenza di minacce terroristiche o criminali. Infatti, non si capisce per quale motivo, alcuni di loro, dovrebbero temere questo pericolo, loro che non si sono mai schierati contro la criminalità organizzata, loro che in più di una occasione ci hanno convissuto con la criminalità organizzata, magari li hanno anche difesi in tribunale, o si sono abbassati a scambi di favori. Oppure hanno paura del popolo stanco ed affamato che preso dalla disperazione potrebbe rivoltarsi contro qualcuno di loro?
Che senso ha dare la scorta ai presidenti delle regioni, a semplici parlamentari, a ex ministri, agli stessi ministri se non sono sotto una minaccia specifica? E invece negare una scorta adeguata all’ambasciatore italiano in Congo? Queste scorte vengono pagate con i soldi dei contribuenti italiani, per cui è necessaria una revisione totale più equilibrata e mirata.