Il calo delle rapine, in particolare per alcuni settori, è stato determinato dalla pandemia, ma anche dall’aumento dei pagamenti elettronici. Nell’ultimo biennio, in particolare, molti Paesi europei, Italia compresa, hanno dichiarato guerra al denaro contante per contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio. Dal 1° gennaio 2022 è entrato in vigore il Dl Recovery che prevede un abbassamento dei pagamenti in contante da 2.000 a 1.000 euro, con una multa di trenta euro più il 4% del valore del bene o del prodotto acquistato per il negoziante o il professionista che non accetta bancomat o carta di credito.
Crisi nera per il comparto delle scorte valori
Tali limitazioni, oltre a violare la libertà di scelta sul metodo di pagamento dei cittadini, mettono ulteriormente in crisi il comparto del trasporto valori, degli istituti di vigilanza privata, già duramente colpito dalla pandemia. Le multe agli esercenti che non accettano bancomat e carte di credito rientrano in quella visione frutto di uno statalismo deteriore per cui si pensa di modificare i comportamenti sulla base di una logica punitiva che certo non aiuta la consapevolezza e la maturazione dei cittadini verso una maggiore diffusione dei pagamenti elettronici. Tali provvedimenti, infatti, finiscono solo per rafforzare le multinazionali della moneta di plastica e chiunque ottenga profitti dai pagamenti elettronici.
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